Nel 2019 l’Italia maschile arrivò in semifinale con Matteo Arnaldi. Questa volta, nell’edizione 2021, è costretta a fermarsi prima, perché il siciliano Giorgio Tabacco non è riuscito a sfondare il muro dei quarti di finale, fermata dalla resistenza tutta sudamericana di Ignacio Buse, 17enne che occupa la posizione numero 62 del ranking mondiale. Al Trofeo Bonfiglio il ragazzo di Lima ha faticato solo al 1° turno contro il francese Cosnet. Dopo quel primo set perso all’esordio al Tc Milano Alberto Bonacossa, il peruviano classe 2004 non ha più lasciato alcun parziale per strada. Nemmeno contro l’azzurro che a febbraio si è trasferito da Messina a Vicenza, alla corte di coach Max Sartori. Tabacco non è riuscito a essere incisivo con i colpi da fondocampo rimanendo a galla soltanto nel primo parziale. 6-3 6-0 il risultato finale del match. In semifinale il sudamericano affronta ora Jakub Mensik, il ceco che aveva battuto Giulio Perego nel turno precedente e che poi ha sorpreso pure lo statunitense Dali Blanch (n.2 del seeding) senza appello col punteggio di 6-1 6-4. La festa peruviana si è completata col successo di Gonzalo Bueno, bravo a superare i ‘quarti’ senza intoppi battendo il russo Artur Kukasian, lucky loser capace di arrampicarsi fino al venerdì dopo aver perso in qualificazione nel turno decisivo proprio contro Giorgio Tabacco. A questo punto Bueno, già semifinalista all’Avvenire di Milano nel 2019 (oltre che vincitore del doppio), se la vedrà con lo spagnolo Miguel Perez Pena.
Nel torneo femminile sono state due battaglie da quasi tre ore ciascuna a catalizzare l’attenzione sulla terra rossa di via Arimondi. La prima è quella che ha visto la testa di serie numero 1 del torneo, la filippina Alexandra Eala, salvarsi sotto gli attacchi della belga Sofia Costoulas, bravissima a prendere sul tempo la mancina asiatica e a costringerla al terzo set. Si è trattato di una bella partita, molto combattuta sotto il sole di luglio e per giunta nelle ore più calde di giornata. Le due non si sono risparmiate colpi vincenti, rimonte, urlacci, qualche polemica con il giudice di sedia e certamente nemmeno una stilla di energie residue. Alla fine ha prevalso la filippina, che ha portato a casa il pass per la semifinale dopo due ore e 58 minuti esatti di gioco. Due in più di quelli che sono serviti alla statunitense Clervie Ngounoue per superare la croata Petra Marcinko in un altro match dalla durata-fiume e terminato col punteggio di 7-6 6-7 6-3. La giocatrice afro-americana, che compirà 15 anni il 19 luglio, ha utilizzato tutte le frecce al suo arco, a partire dalle grandi doti atletiche e passando per l’incisività coi colpi da fondocampo, fino ad arrivare allo sfruttamento del servizio (potentissimo, il migliore visto fin qui in tutto il tabellone femminile). Per arrivare in finale dovrà superare adesso la ceca Nikola Bartunkova, che si è sbarazzata con molto più agio della russa Tatiana Barkova. Abbastanza agevole anche il successo della più giovane ancora in gara a Milano, la 14enne – anche lei russa – Mirra Andreeva, che pur non essendo in una grandissima giornata ha conquistato il suo quarto di finale contro la belga Tilwith Di Girolami in due set. Mirra adesso sfida la numero 1 del seeding Eala e contrapporrà alla potenza della filippina il suo timing esasperato e la capacità di disegnare il campo. Sabato si giocano tutte le semifinali del singolare (oltre alle finali del doppio), con dirette su Supertennix e su Sky Sport. L’agenda prevede prima la sfida Eala-Andreeva, poi Perez Pena-Bueno, Bartunkova-Ngounoue e infine Buse-Mensik. L’ingresso al Tc Milano Alberto Bonacossa è gratuito anche per le giornate conclusive ma sarà consentito a un massimo di 1.000 spettatori.